Mer. Mag 8th, 2024

Nuovi appuntamenti per i soci e i simpatizzanti del Distretto Culturale dei Siti Reali, promosso dall’omonima Associazione ed organizzato in collaborazione con la Cooperativa SIRE.

L’itinerario svelerà ai partecipanti i misteri celati dalle mura del più antico edificio di culto dell’epoca angioina a Napoli: nel lontano 1270 tre francesi appartenenti alla corte di Carlo I d’Angiò, Giovanni Dottun, Guglielmo di Borgogna e Giovanni de Lions fondarono la chiesa dedicandola ai Santi Eligio, Dionisio e Martino. Ad epoca più tarda appartiene l’arco quattrocentesco che si innalza su due piani a collegare il campanile della chiesa con un edificio vicino. Le due testine che lo decorano ci parlano di vicende lontane nel tempo i cui nomi dei protagonisti, fanciulle, nobili napoletani, si intrecciano nella leggenda e nella storia della città. Lasciato l’arco, un altro prezioso tesoro nascosto accoglierà i visitatori: è la chiesa di San Giovanni a Mare la più importante opera romanica presente a Napoli, costruita alla metà del XII secolo. Nell’atrio d’ingresso è collocata una maestosa copia dell’antichissimo busto di Donna Marianna, simbolo della repubblica francese, (l’opera originale è oggi presente nel Palazzo San Giacomo) in origine faceva parte di una ben più grande opera di epoca greca, raffigurante la mitologica sirena Partenope.

L’itinerario si chiuderà con un simpatico dono goloso, un trancio di pizza per tutti i partecipanti.

L’appuntamento con gli operatori Siti Reali è alle ore 10.30 presso la Chiesa di Sant’Eligio, via Sant’Eligio, Napoli (nei pressi di piazza Mercato), Napoli.

E’ previsto un contributo organizzativo. La prenotazione è obbligatoria.

L’appuntamento, previsto per domenica 26 febbraio, affascinerà i visitatori con il percorso che si svolgerà nell’antico ossario sito nel cuore del Rione Sanità, nella zona scelta per la necropoli pagana e più tardi per i cimiteri cristiani.

Il sito conserva da almeno quattro secoli i resti di chi non si poteva permettere una degna sepoltura e delle vittime delle grandi epidemie che hanno più volte colpito la città. In quest’area erano dislocate numerose cave di tufo, utilizzate fino al 1600, per reperire il materiale costruttivo. Lo spazio delle cave di tufo fu usato a partire dal 1656, anno della peste, flagello che provocò almeno trecentomila morti, fino all’epidemia di colera del 1836.

A tali resti si aggiunsero anche le ossa provenienti dalle cosiddette “terresante” (le sepolture delle chiese bonificate dopo il decennio francese). Il canonico Andrea De Jorio racconta che verso la fine del Settecento tutti quelli che avevano i mezzi lasciavano disposizioni per farsi seppellire nelle chiese. Qui però spesso non vi era più spazio sufficiente, accadeva, allora, che i becchini ponevano i defunti in una delle tante cave di tufo. Tuttavia, in seguito alla improvvisa inondazione di una di queste gallerie, i resti vennero trascinati all’aperto, allora le ossa furono ricomposte nelle grotte ed il luogo restò destinato ad ossario della città.

Oggi si possono contare 40.000 resti, ma si dice che sotto l’attuale piano di calpestio vi siano compresse ossa per almeno quattro metri di profondità, ordinatamente disposte, all’epoca, da becchini specializzati. Alla fine della visita, i partecipanti saranno premiati dagli operatori dell’associazione con un dono goloso.

L’ Appuntamento con gli operatori Siti Reali è alle 10.00 all’ingresso della chiesa di Santa Maria alla Sanità (o chiesa di San Vincenzo) – Napoli.

La prenotazione è obbligatoria e va effettuata entro venerdì 24 febbraio
E’ previsto un contributo organizzativo.

Info e Prenotazioni:

Tel. 081/6336763

Cell. 392 2863436

Mail cultura@sitireali.it

Sito Web www.sitireali.it

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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