Mer. Apr 24th, 2024

Ad Avellino, presso il Palazzo della Regione – Collina Liguorini – si svolgerà lunedì 13 dicembre un convegno di presentazione del Progetto “Frutta antica d’Irpinia“. Seguiranno un dibattito ed una mostra pomologica. Il Progetto, come idea, nasce cogliendo le opportunità offerte dal programma regionale Montagna Viva e a seguito di indagini effettuate dai tecnici dello Stapa-Cepica di Avellino sul territorio irpino per l’individuazione di ulteriori prodotti tradizionali (di cui al DM 350/99) da segnalare al Ministero competente. Nel 2006, in occasione del convegno sulla melicoltura locale tenutosi a Grottolella, si rafforza la volontà di avviare il Progetto per la spinta che soprattutto le comunità e gli operatori locali hanno impresso nei confronti dei servizi di sviluppo regionali.

L’intervento trova i suoi punti di forza:  sulla presenza, in Irpinia, di una frutticoltura fatta di specie e varietà tipiche di elevata qualità organolettica e ottima serbevolezza; sulla rilevanza economica ed occupazionale che dette produzioni possono rivestire, all’interno del paniere dei prodotti tipici di nicchia. I Soggetti partecipanti: Il SeSIRCA, lo STAPA-CePICA di Avellino, la Provincia di Avellino, le Comunità Montane, le Organizzazioni Professionali, il GAL Verde Irpinia, i Comuni dell’area interessata, Slow Food Il coordinamento scientifico è affidato al CRA-Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Caserta, con il quale sarà stipulata un’apposita convenzione.

Le attività previste dal progetto seguiranno il seguente piano di azione:

A. Studio e selezione delle varietà/ecotipi: le indagini sul territorio hanno già consentito di individuare e censire 10 accessioni di melo, alcune delle quali già presenti nel Campo di conservazione regionale del melo a Bucciano (BN): sergente, chianella, gentile, limoncella, limoncellona, capo di ciuccio, purtuallo, bianca di Grottolella, bianca/bianco striata, imperatore – catone/zitella). La reintroduzione in coltivazione nel loro ambiente naturale e la valorizzazione della tipicità delle mele tradizionali, inserite anche in un giusto contesto eno-gastronomico, oltre ad assolvere ad una funzione di salvaguardia della biodiversità locale e di tutela dell’ambiente, può rappresentare un’ importante occasione di integrazione al reddito delle aziende agricole ed agrituristiche. Inoltre, la coltivazione di piante da frutto negli ambienti collinari e montani può assumere oggi un ruolo importante nel recupero del territorio mediante inerbimenti controllati e opportune sistemazioni idrauliche che consentono la regimazione delle acque in eccesso, il contenimento della lisciviazione dei nutrienti e l’erosione nei terreni declivi.

Lo studio di caratterizzazione, la selezione e la moltiplicazione del materiale individuato sarà curata dal CRA-ISF di Caserta, il quale avrà cura di prelevare il materiale di moltiplicazione dalle piante più significative di ciascun gruppo varietale, che successivamente verrà utilizzato per la produzione degli astoni.

B. Attività sul territorio: il CRA-ISF provvederà, attraverso vivai convenzionati, a produrre le piante delle cultivar studiate e selezionate che serviranno sia per realizzare, a cura dello Stapa-Cepica di Avellino, campi dimostrativi, da assegnare con bando di concorso, e sia per la distribuzione promozionale alle aziende locali che ne faranno richiesta.

C. Interventi promozionali successivi: in una fase successiva, in collaborazione con gli enti locali, si svolgeranno le seguenti azioni:

1. Consulenza aziendale e formazione degli operatori – per individuare le tecniche di conduzione più appropriate e nello specifico:
– forme di allevamento e produzione
– consulenza fitosanitaria e di fertilizzazione
– corsi di formazione per potatura
– forme di aggregazione e cooperazione;

2. Analisi Qualitativa: da effettuare con Istituti di Ricerca per valutare le:
– caratteristiche merceologiche e di conservazione;
– caratteristiche qualitative e sensoriali (analisi specifiche e panel test);
– tecniche di trasformazione più appropriate;

3. Interventi territoriali – seminari tecnici, realizzazione di materiale informativo, comunicati su stampa locale, partecipazione ad eventi, mercatini;

4. Azioni di marketing – realizzazione di un piano di comunicazione e di materiali ad hoc per la vendita del prodotto.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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