Gio. Mag 2nd, 2024

Taralli di Birra Serrocroce, lo snack di filiera da portare sempre con sé
Dopo l’amaro di birra e la gelatina di birra, Serrocroce lancia l’ultima novità. Pagnotta: “I Taralli di Birra
sono realizzati con ingredienti della nostra filiera: il grano di Monteverde, l’olio e le nostre birre”

Unici, artigianali, sostenibili. Sono i Taralli di Birra,ultimo innovativo progetto
dell’imprenditore brassicolo, Vito Pagnotta, patron di Serrocroce.
Sempre con obiettivo di valorizzare la cultura contadina e gastronomica locale, l’azienda, con sede a
Monteverde (Av), ha dato forma ad un concentrato di sapore e di tradizione che in poche settimane, ha
registrato il tutto esaurito.
Un anellino leggero e friabile realizzato esclusivamente con prodotti di filiera. Acqua, grano, olio e birra: un
sapiente mix di ingredienti semplici e genuini per un trionfo di bontà e il desiderio di esaltare i principi
fondanti dell’Azienda Serrocroce.
Pagnotta nasce figlio di agricoltori, i suoi genitori avevano un’azienda cerealicola dal 1969. Una passione
quella per i cereali che l’;imprenditore ha convertito in birra, una birra a Km0, prodotta con materie prime
irpine nel segno delle radici e di una storia antica.
Serrocroce oggi è una realtà pluripremiata, vincitrice ogni anno di premi e riconoscimenti nazionali, una
realtà agricola che si impegna a proteggere e promuovere la ricchezza e la bellezza del territorio in cui
nasce. Una terra di grano che alimenta sogni e desideri. Si sviluppa così il progetto di valorizzarne i frutti
affiancando alla produzione brassicola la Selezione Serrocroce, di cui l'ultimo nato è proprio il Tarallo di
Birra.
”La nostra è una birra artigianale da filiera agricola – aggiunge Pagnotta – oltre ad essere un prodotto di
altissimo pregio, perché seguiamo l’intero ciclo di produzione: dal campo fino alla bottiglia, è diventato per
noi un ingrediente prezioso per l’ideazione e la realizzazione di nuovi prodotti. Serrocroce, infatti, se da un
lato ha come core business la birra, dall'altro ha l’ambizione di valorizzarla in tante forme creando prodotti
nuovi ed originali che rientrano nel progetto Selezione Serrocroce. Abbiamo iniziato con l’amaro di birra e la
gelatina di birra e adesso integriamo con la creazione dei taralli di birra".
Anche per i taralli, come per la Birra, Serrocroce utilizza le proprie materie prime: i cereali e l'olio
dell'Irpinia d'Oriente. Ma a colpire, su tutto, sono le note aromatiche della birra che ne caratterizzano la
friabilità e croccantezza, rendendo i taralli riconoscibili e irresistibili. Perfetti per arricchire un vivace
aperitivo a base di nettari Serrocroce, oppure buonissimi da sgranocchiare da soli ad ogni ora del giorno.
"I Taralli di Birra sono realizzati in maniera artigianale, utilizzando ingredienti della nostra filiera: il grano di
Monteverde, l’olio e le nostre birre – aggiunge Pagnotta – Inoltre, per non lasciare nulla al caso: anche il
packaging è innovativo, realizzato in carta riciclabile e allo stesso tempo riutilizzabile. Siamo convinti che la
sostenibilità sia un fattore fondamentale dell’offerta e il packaging ha la funzione nevralgica di veicolare
informazioni importanti per il consumatore, facendo emergere il brand e la sua filosofia. Per questo
abbiamo pensato ad un imballaggio con una doppia funzione, la scelta la fai tu. O decidi di utilizzarlo
donandogli nuova vita, o decidi di riciclarlo. È un valore aggiunto che incarna i valori Serrocroce".
La birra per Vito Pagnotta non è solo il fulcro della sua azienda, ma anche lo strumento per veicolare un
messaggio al servizio del territorio e dell'ambiente, per costruire quel cambiamento necessario per il paese
e per il pianeta.
"La birra per noi è uno strumento valido per sviluppare “esperienze di birra”, momenti da trascorrere in
azienda per conoscere il mondo Serrocroce attraverso un itinerario che parte dal campo dei cereali,

prosegue nel luppoleto e si conclude in birrificio con visita e degustazione. Offriamo percorsi personalizzati,
per adulti e bambini, tant’è che siamo stati accreditati, da pochi giorni, nell’albo regionale delle fattorie
didattiche, con l’obiettivo di avvicinare il mondo agricolo alle nuove generazioni e di trasmettere loro saperi
e sapori che altrimenti andrebbero dimenticati”.
In questo modo i visitatori potranno visitare i principali luoghi di produzione Serrocroce, scoprire le varie
fasi del processo che porta alla realizzazione del prodotto e infine degustare la linea aziendale, espressione
autentica del Made in Irpinia.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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