Ven. Dic 6th, 2024

Nella  Guida Pane e panettieri d’Italia 2024  del Gambero Rosso vediamo anche l’importante  protagonismo della  Campania che raggiunge il top con il  premio speciale Pane e Territorio all’Antica Forneria Molettieri al Vomero: un panificio nato nel ‘59 alle pendici del Vomero. A capo del laboratorio c’è Rodolfo, incessante sperimentatore, capace di attingere alle ricette della storia in primis partenopea, di cui è un grande conoscitore. Un esempio? Il pane a base di riso nishiki realizzato con acqua di mare, farine agricole e riso bollito e venduto in barchette di bambu; a stupire anche i pani realizzati con lieviti ancestrali, oppure ottenuti tramite infusione (come i grissini all’abete bianco). Apprezzatissime le sfoglie di mais o di ceci e lenticchie. Non meno ricco il fronte dolci presidiato dalla sorella Barbara, mentre la gastronomia è affidata al fratello Marcello, cuoco di lungo corso. Ottimi lievitati da ricorrenza. 

Ad illustrare la guida, alla quinta edizione,  Laura Mantovano, alla direzione delle guide nella sua prefazione della sostenuta dalla partnership con Petra: “Massimo Bottura dice tutto con il dessert che chiude il menu degustazione 2023 della sua Francescana, che si chiama appunto Il Pane è oro: un invito a non sprecare e ad utilizzare la propria creatività, dando forma a un futuro migliore in cui etica ed estetica siano una cosa sola. Mettendo quindi al centro sostenibilità ambientale, economica e benessere di chi opera, con passione, cultura e profondo rispetto in questo mondo sacro”.

Siamo stati tra i primi a credere e a sostenere la rinascita della panificazione artigianale” aggiunge Piero Gabrieli di Petra Molino Quaglia. “La trasformazione culturale deve passare dalla sostituzione del prezzo del pane con il valore del pane. Il primo pesa sulle tasche dei consumatori, il secondo li fa sentire parte attiva di una filiera sostenibile economicamente per tutti i suoi attori e rispettosa della salute dell’ambiente e dell’uomo. Come gli eccellenti esempi che animano questa Guida dimostrano”. 

Sono 61 quest’anno i Tre Pani che svettano quasi in ogni regione italiana, a segnare quanto il pane sia un valore ubiquo, tra tradizione ed innovazione, in tutta Italia. Tra le new entry, migliora il Piemonte con due nuovi ingressi e l’Abruzzo, la Campania, il Friuli, la Lombardia e il Veneto con uno. La tendenza che si fa largo scorrendo le pagine è di nuovi ingressi di giovani di grandissimo talento e più spesso donne. Un segno tangibile di quanto l’oro del biondo grano sia davvero una scelta sempre più vincente per le generazioni di sempre e per quelle nuove.

Ecco i Campani nelle 5 province con tre e due pani, i massimi livelli della guida:

Tre Pani,  tutti in provincia di Napoli a:

ERCOLANO [NA]  LA FRANCESINA BOULANGERIE 

GRAGNANO [NA]  MALAFRONTE 

MARIGLIANELLA [NA]  FOORN 

NAPOLI  LEGRANI 

DUE Pani distribuiti nella regione   a:

Antica Forneria Molettieri  Napoli

  Tarallificio  Esposito  Napoli

Panificio Esperti Pastorano (Ce)

Il Foro – Pane 

e Gastronomia  S.Agata dei Goti (BN)

 Cesto Bakery Torre del Greco

Forno Aspromonte Caserta

La Panetteria Della Cioppa Castel Morrone  (Ce)

Forno delle tradizioni  Capriati a Volturno ( Ce)

Capaldo Forno Contemporaneo  Avellino 

 

Salerno invece domina tra le panetterie con 1 Pane, 6 su 9 di cui 2 a Caselle in Pittari.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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