Gio. Mar 28th, 2024

Caserta senza stellati? Forse per la città,  in questo anno almeno,  ma non per i casertani, che la loro stella la hanno e se la tengono stretta. Una stella Michelin in Germania attribuita qualche mese fa  a  Federico Campolattano, cresciuto nella  città della Reggia come la moglie Valentina Tito casertana doc. Fu proprio lei a decidere, nonostante Federico stesse lavorando “nientepopodimenoche” con Niko Romito, di cambiare tutto e andare in Germania, proprio lei, che non parlava bene inglese voleva imparare da zero una lingua europea, scegliendo, forse, la più ostica. Ma tra i tavoli si impara presto ed è li che si cimenta nella conduzione della sala di Eichhalde, dove il marito Federico metteva in pratica la sua immensa cultura tra i fornelli, non solo prettamente culinaria,  derivante dagli anni liceali e universitari culminati anche con il  suo libro “Il gusto dell’Immaginazione”. Mi venne di intervistare Federico durante i bui mesi della pandemia, per capire come in Germania se la passassero i ristoratori. Anche in quelle righe  tanta maturità ed etica. Quell’etica e rispetto per il lavoro ed i lavoratori che lo staff di Eichhalde, tutto italiano, conosce ed apprezza ricambiando con impegno e dedizione. In questi giorni  breve  e meritata vacanza a Caserta per Federico e Valentina e abbiamo avuto il piacere di vederlo ospitato dal sindaco della Città in forma ufficiale e poi di partecipare al gioioso ricevimento serale presso la splendida Villa Paolina a Funari di Pontelatone organizzato dal suo amico  Gianfranco Alois. Qui  abbiamo avuto modo di degustare uno dei suoi primi, i Paccheri del Pastificio dei Campi con pomodorino giallo del piennolo del Vesuvio dop, basilico e vaniglia. Al ristorante spesso proposti anche con spaghetti. In abbinamento l’amato Franciacorta di Ca’ Del Bosco e il Pallagrello Bianco di casa Alois. Federico è oggi un testimonial riconosciuto delle produzioni di qualità Made in Italy e soprattutto made in Campania; tanta la ristorazione teutonica di eccellenza  che gareggia, ormai,  nel procurarsi i prodotti che lui ha portato d’imperio in una cucina di alto livello, un fatto non scontato nel mondo gastronomico tedesco di alta fascia. Dalla colatura di alici di Cetara alla pasta del Patificio dei Campi,  dalle produzioni vesuviane ai grandi formaggi tricolori. Se vi trovate dalle parti di Friburgo in Brisgovia, città universitaria a poca distanza dai confini svzzero e francese,  non mancate la sosta di gusto per un viaggio europeo nella Dieta Mediterranea proiettata al futuro  al restaurant EiChhalde. Sentiremo parlare spesso della coppia di questa cucina. 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.