Ven. Apr 19th, 2024

Montemarano Wine experience, alla sua prima edizione, è stata una riuscitissima e partecipata manifestazione, grazie, innanzitutto, alla straordinaria prova di coesione che, piccoli e grandi produttori del paese irpino hanno saputo dare, in un territorio, quello campano, che da sempre soffre della mancanza di momenti di cooperazione tra produttori e attori di uno stesso comparto.

L’ iniziativa, tutta con fondi privati, messa a sistema dall’ agenzia SEMA, ed impreziosita con il ruolo della Pro Loco Montemaranese, ha dimostrato che fare enoturismo in Campania è possibile.

Montemarano Wine Experience si allontana dalla classica manifestazione estiva di carattere enogastronomico, ma abbina, alle ottime e mai parche possibilità di degustazione, bellissimi tour in vigna, visite guidate nelle bellezze monumentali del borgo, momenti di approfondimento, non solo per addetti ai lavori, ma rivolti a tutti coloro vogliono conoscere il racconto delle cantine del posto.

I momenti musicali sono stati dedicati alla celebre tarantella locale, anche con la possibilità di imparare alcuni passi caratteristici, alternati a preziose piece concertistiche, come quella regalata, in Cattedrale, dal celebre maestro di origine albanese, Alexander Gashi.

E’ confortante trovare grandissimi player del mercato del vino internazionale, come Salvatore Molettieri (in foto), impegnati ad organizzare una manifestazione enoturistica insieme a tante giovani cantine, mostrando un movimento del vino con un fortissimo entusiasmo giovanile, ragazze e ragazzi che hanno riscoperto i vigneti dei nonni, tirandone fuori bottiglie di Aglianico e Taurasi di assoluto pregio e per tutte le tasche.

Azienda Vinicola DEDIM, Il Cancelliere, La Tarantella, Giovanni Molettieri, ELMI, Terre di Montemarano, Adelina Molettieri, i giovanissimi titolari delle Cantine Gallo, Siano e Boccella, sono stati i protagonisti di Montemarano Wine Festival, consci che il volano di questa manifestazione, e la sua annuale riproposizione, costituirà per molti di loro una tappa fondamentale dello sviluppo aziendale, così come la indimenticata Sagra del Vino dell’ 83, costituì l’avvio della rinascita vitivinicola per i precursori, protagonisti oggi  dei mercati da ormai un trentennio.

Il percorso di visita ai vitigni ( tra i 400 e gli 800 mt di altitudine) è condotto magistralmente dagli stessi vignaioli, attraverso le contrade Chianzano, Canale, Baiardo, Musanni, Cortecorbo, Iampenne, cuore vero della viticultura montemaranese, che presenta la tipica raggiera avellinese, la celebre Tennecchia, con un tronco di vite alta circa 180 cm ed una disposizione a “quadrato”,  con una potatura formata da speroni a 4-6 gemme legati ad archetto, ma anche la moderna organizzazione a spalliera con cordone speronato e guyot.

Il suolo, lo si avverte già alla vista, è molto argilloso, calcareo e con lapilli vulcanici, l’esposizione al sole è davvero benedetta da un clima condizionato dai monti picentini, con grandi escursioni termiche tra giorno e notte.

Molto belli anche i tour attraverso gli  elementi storici di Montemarano, che è il paese della Tarantella, con le visite al museo degli strumenti etnomusicali e la scoperta di un grande giacimento di memoria storica religiosa, presso il Museo dei Parati Sacri, dove si possono ammirare gli elementi di vestizione dei vescovi dal ‘600 fino all’ 800.

Il Paese sembra quasi naturalmente predisposto, urbanisticamente, ad offrire un percorso comodo e caratteristico per l’esposizione delle cantine per la degustazione del vino ( con prezzo di accesso al kit degustazione davvero onesto) .

Non solo cantine comunque. A raccolta c’è molto delle eccellenze Irpine, a cominciare dai latticini e dal tartufo, per finire allo stupendo olio di monocultivar Ravece di Lapio e  una importante presenza del mondo dei distillati irpini, con le grappe delle aziende Antonellis e Carpenito.

Le Piazze del Gusto sono una sosta obbligata per degustare la Maccaronata o il coniglio  all’ Aglianico, il Caciocavallo “impiccato” ovvero arrostito, penzolante, sulla brace e cavatelli con porcini e fiori di zucca. Una gastronomia niente affatto banale e da “sagra” , ma ottima ristorazione affidata agli agriturismi del posto, come  “Il Risveglio”, con oltre 20 anni di attività.

Presenti alla manifestazione, che ha ricevuto la collaborazione del Comune di Montemarano, anche Teobaldo Acone, ambasciatore delle “ Città del Vino” , il giornalista Luciano Pignataro e Flavio Castaldo, archeologo e produttore di vino, autore dell’interessante volume “Archeologia dei Vini in Campania”, sul quale ritorneremo in futuro.

Da non perdere, tra la fine di Ottobre e Novembre, il tempo “giusto” per l’aglianico irpino, la vendemmia dal vivo, in compagnia di una ottima comunità di persone, che ha ritrovato, nella produzione enologica, i motivi di un ritorno alla terra, con competenza e grande passione.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Un pensiero su “Successo per Montemarano Wine Experience-Terre di Aglianico, Premiata la Coesione dei Produttori”
  1. Perfettamente d’accordo con l’autore, bellissima manifestazione e voglio ribadire i miei complimenti agli organizzatori soprattutto perchè hanno dato dimostrazione che la coesione e la cooperazione dei produttori, non solo in campo eno-gastronomico, è l’unica strada da seguire per valorizzare a pieno le nostre eccellenze e rendere veramente possibile, il turismo eno-gastronomico e culturale in Irpinia.
    Infine un ringraziamento all’autore per aver citato Lapio, già noto per il suo Fiano di Avellino (ma anche grande terra dell’Aglianico), anche per il nostro Olio Extra Vergine d’Oliva Monovarietale di Ravece Feudo Apiano, olio 1° Classificato Fruttato Medio al Concorso Oleario Nazionale XI Premio Tricolle 2011-2012; l’olio extra vergine di oliva Irpino, nonostante il riconoscimento della pregiatissima DOP “Irpinia Colline dell’Ufita” non gode ancora della stessa popolarità dei vini Irpini, per tale motivo noi della Feudo Apiano, nonostante siamo un’azienda principalmente viti-vinicola, non perdiamo occasione per far degustare anche i nostri oli, dimostrando ancora una volta che l’Irpinia tutta ha un potenziale produttivo, di prodotti di elevatissimo pregio e qualità, da invidiare ma nello stesso tempo ancora da valorizzare al massimo….un augurio agli organizzatori di continuare nell’impresa appena cominciata ed un invito a tutti gli imprenditori irpini che seguano l’ esempio.

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