Gio. Apr 24th, 2025

L’arrivo delle feste comandate segna, per la grande distribuzione, un momento strategico fondamentale. I supermercati si colorano a festa per accogliere l’esplosione di prodotti e packaging accattivanti delle proposte dei migliori brand di dolciumi e tutti i clienti accorrono a comprare le novità offerte. Noi preferiamo orientarci verso uova prodotte in Campania, da piccole aziende lo ali che garantiscono per la qualità della materia prima  come ad esempio Borrillo nel Sannio, capaci con poco marketing di suscitare con genuinità la leva emozionale oltre quella delle papille. Un suggerimento sarebbe quello di rendere più sostenibili le sorprese, magari con un messaggio, una idea, un codice per sconti futuri piuttosto che oggetti di plastica. Se poi si vuol fare un regalo o si vogliono destinare più soldi per un prodotto realmente artigianale allora fiondatevi nelle cioccolaterie come Gay Odin a Napoli, esperienza indimenticabile.

Qui  ospitiamo però un’analisi che fa luce su varie tendenze di mercato in atto.

Ma l’uovo di cioccolato – un prodotto che – pur mantenendo la sua natura tradizionale, ha subito negli anni profonde trasformazioni dal punto di vista economico e di neuromarketing, il settore ha assistito a una trasformazione del prodotto, adattandosi progressivamente alle nuove preferenze e aspettative dei consumatori.

Lo scorso anno, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, il 63% degli italiani ha scelto le uova di cioccolato, nonostante i primi rincari. Quest’anno, secondo Codacons, stima che le marche più note si attestano a prezzi maggiorati del 30%. Inoltre, le uova di fascia medio-alta hanno subito rincari superiori al 40%, con prezzi che possono superare i 22 euro per singola confezione (oltre 70 euro al chilogrammo).

Questo ha portato i supermercati ad adottare strategie di pricing più aggressive, con sconti e promozioni per stimolare gli acquisti nonostante il rincaro, ma anche maggiore investimento in campagne pubblicitarie online e offline, con conseguente spreco di carta.

Le strategie di vendita delle uova di Pasqua nei supermercati: l’analisi

All’interno dei punti vendita, le uova di Pasqua sono disposte in aree altamente visibili, solitamente all’ingresso, lungo i corridoi principali e in reparti a loro dedicati, questa molteplice disposizione aumenta la possibilità di vendita delle uova stesse, infatti posizionando il medesimo prodotto in reparti differenti attenziona il cliente a stimoli sempre nuovi e attira immediatamente l’attenzione del consumatore. L’esposizione verticale su grandi strutture che simulano pareti di uova sfrutta il principio della “scelta immersiva”, creando un impatto visivo forte che spinge all’acquisto impulsivo.

Come è cambiato l’acquisto e cosa lo spinge

Negli anni, il mercato delle uova di Pasqua è passato da un’offerta limitata a poche marche storiche a un panorama molto più variegato. L’introduzione di brand del lusso, uova gourmet e prodotti a tema con licenze di film e cartoni animati ha permesso di segmentare il pubblico, rispondendo sia alle esigenze dei bambini che degli adulti.
Parallelamente, l’attenzione verso la sostenibilità ha portato alla diffusione di uova con packaging ridotto, realizzate con cioccolato equo e solidale o con ingredienti di alta qualità. L’aumento di consumatori attenti alla salute ha inoltre spinto le aziende a proporre varianti senza zucchero, senza lattosio, proteiche o biologiche.

Rispetto al passato, un altro aspetto da evidenziare sono le tempistiche in cui i prodotti legati a particolari festività diventano reperibili: sempre prima, se in passato infatti dovevamo aspettare di arrivare a ridosso delle festività per scegliere il pandoro o l’uovo di cioccolata, ora mesi prima abbiamo già a disposizione un parterre di dolci pronti da consumare, questo genera l’aumento dell’acquisto per un consumo sempre più prepotente e compulsivo.

Ma quali sono le leve che spingono l’acquisto di un uovo rispetto ad un altro? La decisione d’acquisto è influenzata da molteplici fattori psicologici ed economici. Secondo il neuromarketing, il packaging gioca un ruolo determinante: colori vivaci, immagini familiari e il richiamo alla sorpresa all’interno dell’uovo attivano i centri cerebrali legati al piacere e all’attesa della ricompensa. Per i bambini, il brand, il personaggio e il gadget all’interno dell’uovo sono spesso determinanti nella scelta d’acquisto, mentre gli adulti tendono a considerare maggiormente il rapporto qualità-prezzo e gli ingredienti. In un periodo di incertezza economica, inoltre, molti consumatori prediligono promozioni e offerte speciali, spingendo i supermercati a proporre sconti sulle uova di fascia alta o formati più piccoli e accessibili per accontentare tutte le fasce di reddito.

L’adattamento delle aziende alla situazione economica

Le aziende produttrici hanno dovuto ripensare le loro strategie per rispondere ai cambiamenti economici e alle nuove abitudini di consumo. Si tende, di base, a scegliere ricordi positivi o che si collegano ad esperienze familiari. Questo spiega perché i brand più affermati continuano a dominare il mercato, nonostante la crescente concorrenza di marchi emergenti.

E allora, quali sono le strategie messe in atto dai produttori e rivenditori di uova di Pasqua per incrementare le vendite?

Sono molteplici, tra queste, la diversificazione dell’offerta che punta su prodotti premium, uova personalizzabili e nuove forme di cioccolato, mentre la sostenibilità si rafforza con packaging ecocompatibili e ingredienti certificati. E le strategie di prezzo che includono scontistiche, formati ridotti da una parte per aumentare l’accessibilità e dall’altra edizioni limitate per aumentare l’esclusività. Non dimenticando i packaging, con carta ruvida e colori dorati, esaltano la percezione di qualità. Infine, le esperienze sensoriali in negozio, tra espositori interattivi e degustazioni, stimolano l’acquisto e il coinvolgimento emotivo.

La vendita delle uova di Pasqua è il risultato di un’attenta pianificazione strategica, che tiene conto dell’evoluzione dei consumatori e delle condizioni di mercato. Tra marketing emozionale, scelte consapevoli e nuove sfide economiche, il settore continua a reinventarsi per soddisfare le esigenze di un pubblico che diventa con il tempo più variegato, attento ma sempre goloso.

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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