Gio. Mar 28th, 2024
carano di sessa viver

L’olio di oliva extravergine smuove coscienze e idealità; chi possiede delle piante di olivo, soprattutto in aree particolarmente vocate non può lasciarsi scappare l’occasione di essere produttore di olio, raccogliendo da sé e recandosi nei frantoi professionali che sono molto diffusi anche in Campania o addirittura rimettere in funzione quelli che testimoniano una passata presenza produttiva La zona di Sessa Aurunca in alto casertano è patria di olio pregiato, con la dop Terre Aurunche ed, in generale,  con una produzione ormai affermata grazie a piccoli produttori che hanno fatto imprese con marchi riconosciutissimi sulle tavole regionali e non solo. Ma nella vastità dei terreni intorno alla frazione Carano di Sessa Aurunca non sono pochi gli hobbisti dell’olio in una   zona di coltivazione situata a pochi chilometri dal vulcano spento di Roccamonfina e vicina al mare. Il clima mite e il territorio di natura vulcanica e ricco di macroelementi, permettono di produrre olive e olio di eccelsa qualità. Da qui,  grazie al collega Biagio Salvati,  abbiamo potuto degustare  l’etichetta, non messa in vendita «ViVer»,  un olio di oliva originato dalla miscela di quattro varietà di olive autoctone  «sessanella, corniola, itrana e tonacella», raccolte rigorosamente a mano e frante nel giro di 24/36 ore per un blend coinvolgente del meglio di questa terra. Vito Verrengia, da qui l’acronimo  Vi.Ver, conserva anche la sapienza della molitura a pietra, avendo ereditato la passione per l’olio di oliva da una tradizione che nasce nel 1925 dal nonno materno Isidoro Perrotta, imprenditore agricolo e proprietario di un frantoio privato sito in Avezzano di Sessa Aurunca e dall’esperienza del padre Giuseppe. Il frantoio è stato in funzione fino alla fine degli anni Settanta gestito da Adolfo e Giuseppe Perrotta, nomi e luoghi che di certo le memorie agricole sessane sapranno ricordare. La bottiglietta di ViVer ci ha donato la soddisfazione di un fruttato medio tendente al leggero, notevolmente polifenolico e con acidità laboratoriale molto bassa sempre sotto 1% in grado di rivelare la maturazione ottimale di una buona raccolta e una valida conservazione. Ideale per primi di territorio a base di legumi  e condimento per le buone insalate di stagione. Il suo destino è l’ autoconsumo per la famiglia Verrengia e dono per amici e chi racconta il buono dell’Alta Terra di Lavoro.

carano di sessa  viver

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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