Sab. Apr 20th, 2024

Il “Vignali” della Cantina di Venosa (in provincia di Potenza in Basilicata) si è aggiudicato il primo posto nella speciale classifica redatta da Eric Asimov, noto giornalista del “New York Times”. Asimov è arrivato a questa conclusione dopo aver degustato e dopo aver fatto un’analisi comparata tra 25 bottiglie di Aglianico della Basilicata, della Campania e della Puglia. La notizia è di estrema importanza visto che l’aglianico risuta esserere il vitigno più autorevole della nostra regione.
Aglianico, vini troppo sottovalutati dice l’International Herald Tribune! La fonte è doppiamente autorevole, l’International Herald Tribune, ovvero “the global edition of the New York Times”, e Eric Asimov ovvero il critico di vino del celeberrimo quotidiano newyorkese e conduttore del blog The Pour.
Asimov (nipote di Isaac, scrittore di fantascienza autore del Ciclo della fondazione) in un ampio articolo concentra l’attenzione su quella grande uva che è l’Aglianico definendo i vini che se ne ricavano, in Basilicata, Campania, Puglia, ingiustamente sottovalutati e non considerati come meritano e che essi “languish unfairly out of the minds of most consumers. Part of the reason is simply that the wines are overshadowed by more familiar names like Chianti, Barolo and even Valpolicella”.
Asimov conclude dicendo “I’m usually very happy to find aglianicos on wine lists. The subtlety of the fruit and the fact that they can be dry and intense without being heavy makes them good companions to a variety of meat, poultry and pasta dishes”, ovvero di essere felicissimo quando scopre dei vini base Aglianico sulle carte dei vini, perché la finezza e la giusta succosità del frutto e la loro capacità di essere asciutti e intensi senza essere massicci li rende ottimi abbinamenti ad una vasta varietá di piatti”. Ma non è finita, perché in un post pubblicato sul suo blog riferito agli Aglianico degustati, fa notare che hanno un altro innegabile pregio, sono dei Wine Values, ovvero dei vini dal rapporto prezzo-qualità vincente. Una bottiglia di aglianico costa, di solito, appena 10 dollari. Come a dire che anche negli States, particolarmente in questi tempi di crisi economiche rampanti e di banche che falliscono, l’attenzione al risparmio non viene mai meno.

L’aglianico è un vitigno antichissimo, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. La sua lunga storia è anche certificata da resti di un torchio di epoca romana ritrovati nella zona di Rionero in Vulture. Non ci sono certezze sulle origini del nome, che potrebbero risalire all’antica città di Elea (Eleanico), sulla costa tirrenica della Lucania, o essere più semplicemente una storpiatura della parola Ellenico. Testimonianze storico-letterarie sulla presenza di questo vitigno si trovano in Orazio, che cantò le qualità della sua terra natia Venosa e del suo ottimo vino. Il nome originario (Elleanico o Ellenico) divenne Aglianico durante la dominazione aragonese nel corso del XV secolo, a causa della doppia l pronunciata gli nell’uso fonetico spagnolo.

Per leggere l’articolo di Asimov: http://thepour.blogs.nytimes.com/2008/09/16/wine-values/

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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