Gio. Mar 28th, 2024

In occasione delle festività natalizie la Proloco di Pietrelcina, presieduta da Vincenzo Mastronardi, ha ospitato, sabato 16 dicembre 2017, un concerto di campane diretto dal maestro Antonio Miri che ha suonato le campane della famosissima Fonderia Pontificia Marinelli di Agnone, la più antica d’Italia e la più importante per la costruzione di Campane. Armando Marinelli, presente alla manifestazione, ha ricordato le 8 campane del sagrato della chiesa “San Pio” a San Giovanni Rotondo e una delle due campane della chiesa conventuale “Sacra Famiglia” in Pietrelcina. Un legame forte, infatti, lega l’attuale famiglia Marinelli a Padre Pio, conosciuto da Ettore, padre di Armando e Pasquale, che hanno ereditato e incrementato l’azienda di famiglia fondata oltre dieci secoli fa.

Il suono delle campane fa parte della nostra tradizione cattolica e per fortuna ancora in tantissimi paesi e città scandiscono il tempo e annunciano la festa, ma anche un lutto o un disastro naturale.

“Si deve a San Paolino da Nola – ci ha spiegato il dott. Antonio Grilletto, conterraneo del Vescovo di Nola – che nel IV secolo D.C., utilizzò le campane in ambito ecclesiastico. La tradizione popolare attribuisce a San Paolino anche l’invenzione delle campane. Al di là dell’etimologia dotta di Nola, dal tardo latino “Nula”, campana, se non è storicamente dimostrabile il primato del Vescovo come inventore, va detto che San Paolino è stato, certamente, come accennato, tra i primi ad utilizzare questo nuovo ed efficace strumento di richiamo alle sacre funzioni”.

Nel Museo della millenaria Pontificia Fonderia Marinelli si conserva una ricca documentazione sull’antica arte della fusione del bronzo: campane antiche e recenti, bozzetti e riproduzioni, testimonianze di eventi importanti come la campana del Centenario dell’Unità d’Italia, del Concilio Vaticano II, la Kennedy Bell, la campana del Cardinale Spellman, dell’Anno Santo 1975, di Papa Luciani, della Perestrojka, della Regina Elena di Savoia, delle Celebrazioni Colombiane del ’92, la campana dell’amicizia con la Cina, quelle degli incontri con Giovanni Paolo II, in particolare la campana della Pace da lui benedetta nella visita del 1995 alla fonderia, ed il prototipo della grande campana del Giubileo 2000; unico al mondo il bassorilievo con l’autografo di Papa Wojtyla inciso sull’argilla. Un singolare patrimonio artistico, storico e culturale che va costantemente tutelato e valorizzato. Nel Benedizionale, un libro liturgico nel quale sono contenute tutte le formule di benedizione come quelle delle campane, al paragrafo 1455 si trova scritto che: “la voce delle campane esprime i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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