Quando si fanno diventare monopolisti per decenni chi è solo concessionario di beni demaniali, accade che ci siano prezzi dei lidi fuori controllo e finalmente famiglie intere cominciano a protestare come facevano i cittadini senza voce negli stati dittatoriali, ovvero “con i piedi me ne vado, fuggo” e in questo caso al lido non ci vado, cerco alternative.
Riflettevo che personalmente ho pagato 35 € al giorno la prima settimana di Luglio ad Acciaroli…. ( e dove la doccia costava 1 € e un ghiacciolo costava il doppio del bar in centro città; non oso pensare in questi giorni di Ferragosto…un lido in cui l’unico vero servizio, per fortuna, era il silenzio, senza la solita musica a palla che spesso propinano nei litorali ).
Sulle spiagge vi è stata una mano pubblica storicamente assente: Nella prima repubblica i balneari erano coccolati più o meno da tutti nell’Italia in cui il lido era sacro ma almeno a buon mercato, il patto malato era: “stai qua senza manco indagare come ci sei arrivato, paghi poco di concessione…si chiude un occhio sulle tasse ma….fai fare la “villeggiatura” a tutti gli italiani”.
Poi con la costruzione Europea, in una Italia mangiata dal debito, dalla corruzione e dalla clientela, arrivano le regole di coesione e si avvera quella magica parola che si chiama concorrenza e la visione della Direttiva Bolkestein, elemento di grande civiltà in ogni campo, precipitò su questi mercati in cui l’abuso ed il monopolio era la regola e con il patto malato ormai caduto.
Negli anni ’90 e inizio 2000 tutti i partiti erano europeisti, da destra a sinistra ma….. mentre il centro sinistra ha cercato timidamente di far rispettare la direttiva in ogni categoria ( la stagione delle liberalizzazioni), è sempre arrivata la levata di scudi protopopulista pesantissima di tutta la destra berlusconiana, con punte di crociata dalle parti della destra più radicale, postfascisti in primis. Un’azione sistematica, senza cedimenti, che ha portato a rimandare comicamente l’immissione delle concessioni delle spiagge sul mercato europeo con motivazioni a dir poco schifose: “Verranno imprese da fuori a gestire i nostri lidi -piangeva chi aveva commesso decenni prima cementificazione selvaggia della spiaggia spacciata per miglioria ed investimento- come se le centinaia di italiani che gestiscono, con regole e prezzi ben diversi concessioni nelle migliori spiagge spagnole fossero allora degli abusivi in Spagna… Come se Vodafone o Poste private fossero degli abusivi rispetto a “Sip” e Posteitaliane… Tutto per la tutela di poche decine di migliaia di balneari ( al pari solo i tassisti) per colpire le tasche degli italiani medi che non se ne erano mai accorti inebriati dalle rottamazioni, dal dagli all’immigrato, dalla ripulsa per un centrosinistra timido ed inutile sulla salvaguardia di quelle tasche.
Follie benedette dalla politica di chi è stato abituato a fare l’imprenditore senza concorrenza, che nelle sue escrescenze peggiori ( facciamo salva ovviamente una parte della categoria di onesti e rispettosi delle leggi esistenti almeno) arriva a vietare l’accesso in spiaggia ( ripetiamo Bene di Tutti ) o perquisisce le borse di mamme e ragazzini per vedere se si sono portati pane e frittata da casa… per non sottostare al dazio imposto per una pizzetta al costo di un pranzo seduti. Gente che, come nessuna categoria in Italia, e come nessun concessionario in altri campi, pretende di imporre la propria presenza senza gare, senza bandi su proprietà collettiva. Gente che ha contribuito a demolire, depauperare, disincentivare il sistema delle Spiagge Libere, spesso in combutta in comuni in cui il peso di questi imprenditori si fa sentire nelle giunte e nei consigli per disincentivare il ricorso e la cura alla spiaggia libera, con le dovute eccezioni anche nella nostra regione. ( una domanda: il servizio di salvamento comunale sulle Spiagge Libere è in ogni posto ???, si puliscono ogni sera dovunque??)
Ed ora le persone si ribellano a prezzi per l’ombrellone andati fuori controllo non solo per l’inflazione, ma per la protervia e l’ingordigia di una categoria che, salvo una minoranza, ha chiesto alla politica ed ottenuto solo le proroghe o condizioni capestro per sfuggire alla parolina magica MERCATO ! Un plauso va fatto poi a quei cittadini attivi, sempre troppo pochi, che iniziano ad organizzarsi in network associativi presente anche a Napoli ed in Campania https://www.marelibero.eu/ promotore di iniziative come la “ Presa della Battigia” o ad amministratori come il sindaco di Bacoli Della Ragione che ha scelto di aprire gli occhi ( ed i poteri pubblici che la legge gli consente) per regolare quello che si può e reprimere abusivismo e gestione malata di spiagge, parcheggi e territorio da parte di alcuni prenditori. E ci domandiamo : se lo fa lui perchè altri sindaci di comuni rivieraschi della Campania non lo fanno? Non hanno il problema ? O il problema lo hanno nelle…loro amministrazioni comunali??? ( e….Regione Campania. assessorato al turismo, ha mai detto una parola sul tema?)
Un’altra riflessione comunque va fatta, nella fuga dall’ombrellone non c’è solo il rincaro oltre ogni immaginazione ma anche un cambiamento nella fruizione turistica che solo i governi e le associazioni imprenditoriali gestite da vecchi arnesi non riescono a vedere: le persone, (anche molti tra i boomer, vero core business dei lidi) le nuove generazioni, soprattutto, non vogliono trascorrere più solo vacanze sotto l’ombrellone a far nulla o quasi, è il tempo della vacanza esperienziale, è il tempo di esplorare, di fruire in modo sostenibile di ciò che ci circonda; la montagna, anche meridionale, riesce meglio a dare queste esperienze. A sud riesce difficile in una località di mare ( esperienza personale degli ultimi anni) trovare una varietà di noleggi onesti e funzionali di biciclette e bici elettriche, per non parlare di servizi di guida cicloturistica o di una corretta gestione della sentieristica; nelle spiagge è complicato persino trovare Canoe/Kayak ( fermi al pedalò.nel migliore dei casi) o poter far fare esperienze come snorkeling, laboratori di conoscenza della fauna e flora marina, laboratori di cucina, un programma realmente fruibile di escursioni nei dintorni rimane raro o con costi da vacanza nella vacanza… Quello che in Campania c’è di fruibile ed esperienziale anche in questo settore lo abbiamo spesso raccontato su questo giornale e del tutto gratis e lo faremo sempre ma bando al pessimismo, c’è da essere ottimisti, mentre in questi anni prossimi fuggiremo sempre di più in montagna, collina e lago ( dove si sta anche più freschi) il Mercato che tanto orripila questi quattro prenditori italici e i loro servi al governo nazionale ed in parlamento, arriverà per forza sui lidi che loro non sono.., per inerzia, perchè da loro non ci andrà più nessuno, e forse un giorno saranno anche proprio loro in grado di dare servizi decenti a prezzi onesti. Per evitare il tramonto del turismo balneare per tutte e tutti, Avanti tutta ora con la Bolkestein! I cittadini sostengano la concorrenza se vogliono andare al mare ancora e non il sovranismo stupido.
