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Mercato della Terra - 8 marzo 2015Produttori che lavorano per promuovere una nuova gastronomia, fondata sulla tutela della biodiversità, protezione dell’ambiente e rispetto delle culture e delle tradizioni locali: è la rete di Terra Madre di Slow Food, diffusa in 150 Paesi del mondo. I primi nodi di questa rete sono state le Comunità del cibo: gruppi di persone che producono, trasformano e distribuiscono cibo di qualità in maniera sostenibile e sono fortemente legate a un territorio dal punto di vista storico, sociale e culturale.  Nel mese di febbraio 2016 nasce la Comunità del cibo di Slow Food Terre di Capua, denominata “Sinergie Produttive di Qualità Capuane”. Il nome scelto riprende la sigla SPQC, il segno distintivo usato dalla città di Capua sin dall’epoca romana e ne rappresenta l’ininterrotta continuità storica e geografica con la Capua antica. L’acronimo indica la frase latina Senatus PopulusQue Campanus, ovvero Il Senato e il Popolo Campano, ed è presente sullo stemma e sulla facciata principale del municipio della odierna città di Capua. Le favorevoli condizioni climatiche e la naturale fertilità del suolo della Piana di Capua sono all’origine dell’antica e decantata vocazione agricola dell’area, da sempre considerata tra le più fertili. La Comunità del Cibo “Sinergie Produttive di Qualità Capuane”, oltre a basarsi sul rapporto diretto con i consumatori, da’ la possibilità di arricchire la cultura sui prodotti agricoli locali, mediante l’integrazione con le iniziative promosse dalla Condotta Slow Food Terre di Capua, quali “laboratori” sulla conoscenza del cibo, convegni, letture, dibattiti, imprimendo un senso del tutto nuovo al ruolo degli agricoltori nel loro contesto territoriale. Sarà integrata e coadiuvata dalla rete dei ristoratori e cuochi amici di Slow Food, che ne condividono le finalità. I primi membri della Comunità del Cibo sono: Felice Bianco, Franco Cammuso, Giovanni Capuano, Gaetano Cenname, Giuseppe Chillemi, Giuseppe Liccardo, Pasquale Ponticiello, Antonio Scialdone, Cristofaro Visconti. La forma di conduzione delle aziende è di tipo familiare; le coltivazioni sono praticate con metodi a basso impatto ambientale, seguendo metodi dell’agricoltura biologica o integrata.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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