Sab. Apr 20th, 2024

Dopo aver analizzato il “surrogato” di caffè, ecco il liquore dell’epoca.

Favorite un bicchierino di Rosolio? Seguendo gli episodi de  Il Commissario Ricciardi, ambientato nella Napoli degli anni’ 30, non mancherà di ascoltare questo invito cortese che veniva rivolto soprattutto a chi si ospitava in casa. Ma di cosa si tratta? 

Piemonte, Campania e Sicilia erano storicamente, dal 1500 addirittura le zone più celebri di produzione, in modo particolare nei conventi. Fu diffusissimo, nei cafè dell’epoca, e in ogni casa, immancabile nell’augurio dei fidanzati e degli sposi, da fine ‘800 fino alla seconda guerra mondiale quando venne soppiantato dalle tantissime varietà di superalcolici che fecero il loro ingresso in Italia, influenzando la nuova impresa del settore, innovando le più antiche e modificando di molto i gusti del consumatore. 

Il Rosolio è un prodotto made in Italy, derivato dai petali di rosa e utilizzato come base per la preparazione di altri liquori. Sono tantissimi gli ingredienti che vengono utilizzati nella preparazione del liquore, con unico limite la fantasia;  dalle scorze di agrumi, alle erbe aromatiche quali la salvia, il basilico, il finocchio o l’alloro, la gradazione è moderata per un liquore ovvero circa 30 gradi. Tra le cose che servono per farlo in casa ci sono un pentolino, bottiglie e gli alcol etilico, acqua e zucchero, quest’ultimo si deve far sciogliere per delle settimane sui petali nel barattolo per poi versare l’alcool e dopo scaldare appena  l’acqua in un pentolino e, quando tiepida,  si versa nel barattolo mescolando bene tutti gli elementi. Finito questo,  il rosolio è pronto per essere filtrato, imbottigliato e lasciato riposare almeno per un mese prima di poter essere gustato.

Se si vuole comprare un prodotto già fatto, l’azienda trentina  Distilleria Bertagnolli lo produce dal 1870 e non ha mai smesso, infatti il Rosolio 1870, ancora oggi, propone lo stesso soave sapore della ricetta originale e l’autentico spirito di chi lo creò per la prima volta.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.