Ven. Mar 29th, 2024

olive-di-Caserta, Napoli e Benevento: è in questi territori che vengono prodotti i migliori oli biologici della Campania. Quello prodotto da Alma Mater Bio di Meta di Sorrento (Na) per la categoria fruttato leggero, da Monte della Torre di Francolise (Ce) per il fruttato medio( già vincitore del premio internazionale biol)  e dalla ditta di Morcone (Bn) Di Fiore per il fruttato intenso sono i vincitori dell’Extrabio 2014, il premio promosso per iniziativa del Laboratorio Chimico Merceologico (Azienda speciale della Camera di Commercio di Napoli), di Coldiretti Campania, dell’Assessorato Agricoltura della Regione Campania e dell’AsA (Associazione analisti sensoriali) con l’intento di far emergere le aziende produttrici di olio campane il cui prodotto si distingue per l’elevata qualità sensoriale contribuendo, in tal modo, a stimolare l’impegno al continuo miglioramento qualitativo dei prodotti e a migliorarne le capacità di penetrazione del mercato.

Nuovi importanti riconoscimenti, dunque, arrivano per la produzione dell’olio campano dopo la premiazione di Monte della Torre anche come migliore al mondo, selezionato tra 723 “partecipanti” internazionali. I risultati emersi dalle precedenti edizioni del premio hanno gia’ mostrato le eccellenze raggiunte dagli oli campani prodotti da agricoltura biologica. La nona edizione ha rinnovato l’obbiettivo di presentare pubblicamente e con professionalita’ i risultati raggiunti e di stimolare tutti gli addetti della filiera a un continuo miglioramento qualitativo. Infatti, oltre ai premi stessi, alle menzioni di merito, al catalogo con precisa descrizione delle caratteristiche qualitative chimiche e discriminanti organolettiche, al premio BioLabel per la migliore etichetta, nell’edizione 2014 si riconferma il riconoscimento particolare ai frantoi dove sono stati ottenuti gli oli premiati. In Campania, ha fatto sapere Filippo Diasco, dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, “ci sono 3mila ettari a coltivazione di olio biologico e 700 operatori coinvolti”.

Tutti gli oli sono stati inseriti in un catalogo che, spiega,”è un utile strumento di identificazione dei prodotti sia per i consumatori sia per i produttori”.

Alfonso Carbonelli di Coldiretti Campania ha parlato di “sfida”. “Quest’anno – ha affermato – È stata numerosa la partecipazione di nuove aziende cosa che dimostra il dinamismo della nostra agricoltura e dà segnale di genuinità dei nostri prodotti”.

Coldiretti ha anche rilanciato il premio “Biolabel”, dedicato alle migliori etichette di oli biologici. Un riconoscimento per chi ha creato un’etichetta con informazioni complete, conformi alla normativa vigente e comunicativo per garantire ai consumatori trasparenza sul prodotto.

Un ulteriore, piccolo tassello del grande progetto Coldiretti di Filiera agricola italiana.

Una buona etichetta, infatti, obbligatoria per il produttore e indispensabile per il consumatore, rappresenta il biglietto da visita di un’azienda. Se fatta bene, è una bussola capace di guidare al meglio chi acquista, fornendogli indicazioni sull’identità del prodotto, sul suo livello di qualità e sulla sua provenienza. E non a caso, proprio un anno fa, veniva salutata con entusiasmo l’approvazione della Legge Mongiello, la cosiddetta salva olio, per la quale Coldiretti si è battuta per anni per porre un argine contro la contraffazione e il falso Made in Italy il cui volume d’affari è di circa 100 milioni di euro. Uno scempio a cui oggi si prova a porre rimedio con questa legge e con altri importanti strumenti legislativi comunitari.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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