Ven. Apr 19th, 2024

Quest’inverno tutto sommato non è stato poi così lungo…

Tutto merito delle pansè, che hanno colorato il mio balcone in questi mesi freddi. Le ho piantate a novembre e le ho viste rinvigorirsi sempre più, mano a mano che la temperatura scendeva.  Pensare che dei fiori così colorati stiano così bene al freddo per me è sempre un mistero…

Vorrei che durassero ancora a lungo ma so già che a marzo, quando la temperatura si sarà alzata e cominceremo ad avere delle belle giornate, loro cominceranno a soffrire… E allora io sapete che faccio? Prima che sia troppo tardi, ne raccolgo un po’ per essiccarle: magari mi viene in mente qualche nuova decorazione per la Pasqua…

Le viole del pensiero si prestano molto bene ad essere essiccate utilizzando il metodo della pressatura. Basta prendere un libro bello pesante e adagiarle fra le pagine… su della carta assorbente, dicono, ma vai a trovarne con superficie perfettamente liscia! Bisogna tener presente, infatti, che ogni asperità della carta verrà trasferita sui petali dei fiori. Per questo motivo, io preferisco scegliere un libro con pagine abbastanza porose e porvi le viole direttamente su. La carta assorbirà l’umidità dei fiori che conserveranno quasi intatto il loro colore.

Da piccola, l’attività della pressatura mi piaceva molto. Raccogliere i fiori in giardino e tentare di conservarli per sempre… Pensate che qualche tempo fa, non so come, mi è arrivato fra le mani un vecchio elenco telefonico e, che sorpresa trovarlo pieno di petali di rosa e nontiscordardime conservati da chissà quanti anni!

Le viole che ho comprato quest’anno hanno fiori abbastanza grossi. Io preferisco quelle con fiori piccoli sia perché solitamente i colori si presentano con delle combinazioni più particolari, sia perchè mi piace contemplare l’ordine con il quale i fiorellini si dispongono sulla piantina. Che meraviglia…

Mentre le guardo, immagino milioni di viole fare da contorno anche al Festival di Sanremo appena concluso. Contentissima per la vittoria della canzone di Roberto Vecchioni, resto purtroppo delusa per l’assenza completa di fiori sul palco. Cercando di capirne il motivo mi chiedo: qualcuno si sarà forse stancato di Albano che scendendo dallo scalone strappa via i fiori rovinando tutto l’addobbo? Ecco l’ho detto!

Tratto dal blog: http://delizieingiardino.wordpress.com/

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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